INCENDIO ISOLA D'ELBA
Come anticipato nel post precedente, durante il nostro rientro a Livorno, la centrale operativa SVS chiedeva disponibilità per una partenza immediata per l'isola d'Elba per un vasto incendio boschivo fuori controllo.
L'isola d'Elba, è un'isola situata tra il Mar Ligure a nord, il canale di Piombino a est, il Mar Tirreno a sud e il canale di Corsica a ovest, posta a circa 10 chilometri dalla costa.
È la più grande delle isole dell'Arcipelago Toscano, e la terza più grande d'Italia (223 km²).
Si parla di disastro
ambientale, nel giorno dell' anniversario dell' incendio che 18 anni fa costò
la vita a cinque ragazzi, un maxi rogo di origine dolosa ha distrutto, secondo
le prime stime dei vigili del fuoco, quasi 700 ettari di pineta e macchia
mediterranea, molti dei quali nel parco naturale.
Lambite dalle fiamme
Seccheto e Cavoli, due delle spiagge più belle dell' isola, 300 turisti e molti
elbani residenti sono stati evacuati da due residence e per tutta la giornata
le squadre di soccorso hanno lavorato senza sosta aiutate da 2 Canadair e 4
elicotteri di Protezione civile, Regione e Forestale.
Questo è il resoconto di quanto è successo, Riccardo ed io preparata la borsa per la partenza siamo giunti sull'isola solo dopo cena, lasciati i bagagli presso la scuola di Portoferraio ci siamo messi a completa disposizione del DO in turno e questo è il fronte di fuoco che si presenta ai nostri occhi:
Ci viene dato l'incarico dal DO per la bonifica di un'area con abitazioni che sono state lambite dal fuoco, ma adesso l'area è considerata sicura, in supporto ad una squadra dei VVF di Piombino ed una del CFS.
Tutto procedeva in sicurezza, con l'ausilio dei moduli TSK e di attrezzi manuali per bonificare il perimetro, quando improvvisamente il cambio del vento e..................................
scoppia l'inferno!!!!
Ci siamo ritrovati completamente isolati, circondati dal fuoco con una potenza inaudita, indossavamo tutti i nostri DPI in dotazione e ci davamo il cambio ogni 30 min per ridurre i rischi di colpi di calore e disidratazione.
Per rifornire i mezzi usavamo i tubi per l'irrigazione dei giardini, ma la situazione era critica, anche perchè l'unica via di fuga era impercorribile per le fiamme altissime.
Fortunatamente dopo 2 ore circa il vento cambia nuovamente e tutto torna come prima, per cui abbiamo immediatamente informato il DO che tutto era rientrato e nessun operatore era rimasto ferito o intossicato.
Abbiamo continuato le operazioni di bonifica dell'area.
Per tutta la notte, abbiamo operato fianco a fianco con una squadra della Forestale che ci indicava le zone in cui intervenire.
Alle prima luci dell'alba siamo stati sostituiti dalle squadre della mattina, abbiamo fatto colazione con i nuovi amici del CFS, poi doccia e letto.
La sveglia è per l'ora di pranzo, dopo aver mangiato presso la scuola siamo ritornati sul perimetro per effettuare bonifica e spegnimento di eventuali riprese con una squadra di operai forestali dell'isola.
Durante tali operazioni, un membro degli operai scivola e si procura una distorsione alla caviglia che gli impedisce di risalire e continuare il suo lavoro.
Abbiamo prontamente allertato il DO per l'invio di una ambulanza, abbiamo trasportato l'infortunato sulla strada aiutati dai suoi colleghi, per poi trasportarlo con il nostro mezzo fuori dalla zona rossa e consegnarlo ai ragazzi dell'ambulanza per le cure del caso.
Lo scempio dell' Elba ha
certamente una firma, i Vigili del fuoco e noi volontari abbiamo trovato 5 inneschi, sistemati in alcune zone del bosco particolarmente a rischio.
Con il gran caldo è bastato poco ai focolai per allargarsi, quelli trovati nel bosco però, non erano i soliti inneschi «artigianali», costruiti con sigarette, fiammiferi e stracci, ma piccoli
ordigni, realizzati da una mano esperta, capaci di sviluppare una fonte di
calore forte e duratura: «Non li avevamo mai visti prima, segno che la sfida del fuoco all' Elba sta facendo registrare
un' escalation».
Siamo rientrati a Livorno dopo 2 giorni intensi ed a tratti pericolosi per la nostra incolumità, ma siamo riusciti ad arginare le fiamme e metterle sotto controllo.
Questa volta abbiamo operato contro qualcuno intenzionato a fare del male agli operatori addetti allo spegnimento e al patrimonio boschivo Elbano.