domenica 8 dicembre 2002

TERREMOTO SAN GIULIANO DI PUGLIA ( MOLISE )

TERREMOTO SAN GIULIANO DI PUGLIA







E' un sisma verificatosi tra il 31 ottobre e il 2 novembre 2002, con epicentro situato in provincia di Campobasso tra i comuni di San Giuliano di Puglia, Colletorto, Bonefro, Castellino del Biferno e Provvidenti.
La scossa più violenta, alle 11.33 del 31 ottobre, ha avuto una magnitudo di 6,0 gradi  con effetti corrispondenti all'VIII-IX grado della scala Mercalli.
Durante il terremoto crollò una scuola a San Giuliano di Puglia: morirono 27 bambini e una maestra.
Le indagini giudiziarie, portate a compimento dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Larino, Nicola Magrone, e sfociate in un processo, hanno stabilito che il crollo della scuola era stato determinato da responsabilità umane: costruttori, progettisti, tecnico comunale e sindaco dell'epoca sono stati definitivamente condannati dalla corte di cassazione il 28 gennaio 2010.
Altre due persone morirono in circostanze diverse in occasione del terremoto. 
Circa 100 furono i feriti e 3000 gli sfollati in provincia di Campobasso.


Subito mobilitata ANPAs nazionale, mobilita le associazioni di Campania, Marche e Puglia per allestire in tempi rapidissimi un campo per gli sfollati ( 300 persone).
Per ragioni di cambi alle squadre, la nostra associazione viene allertate per la partenza del  02 Dicembre.
Pur essendo vicino alle festività Natalizie, non ci siamo tirati indietro, partendo con un mezzo logistico e una squadra di 4 volontari ( io, Fabio N, Michel e Fabio L.).
Appena giunti al campo ANPAs, troviamo il nostro amico  Carlo di Piombino che ci aveva fortunatamente già recuperato una roulotte per la notte,  perché un brutto temporale ha imperversato per tutta la durata.









La mattina seguente dopo colazione, rifornimento al mezzo (che era decisamente a secco) e poi registrazione presso il COM, per la consegna dei pass.





   





In collaborazione con le Pubbliche Assistenze di Rosignano e Piombino, abbiamo provveduto al riempimento dei pacchetti per gli alunni e le loro famiglie sfollate.













Terminate le operazioni rientriamo al COM per prendere nuovi interventi, all'interno troviamo esposta la nuova bandiera del DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE, che per questa emergenza ha ricevuto il battesimo sul campo.


Una volta chiuso l'intervento precedente, veniamo impiegati subito per il trasporto mobili da una abitazione nella zona rossa ad un ricovero di fortuna. 




 Ci rechiamo poi in mensa per il pranzo, che ci viene preparato dall'ANA (ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI).








Per poi ritornare ad attendere disposizioni per il pomeriggio.



Nell'attesa chiediamo il permesso di entrare nella zona rossa per rendersi conto di persona di cosa fosse successo al paese e alla scuola dove hanno perso la vita 27 bambini ed un'insegnante.












La sera, sempre grazie al nostro amico Carlo ed ad alcuni impiegati comunali, organizziamo una cena in un casolare a pochi km dal nostro campo con i vigili del fuoco, cena a base di pizza cotta a legna preparata da un volontario di Rosignano.











Durante la nostra permanenza sull'emergenza abbiamo dovuto lottare per operare in quanto gli interventi non arrivavano.















Grazie a Moscardini, siamo riusciti ad operare in maniera continua anche al fianco dei VVF.













Abbiamo presenziato anche ai funerali di altre vittime, momenti molto toccanti che non riuscirò mai a dimenticare; una tristezza infinita in un silenzio surreale, il tutto contornato da un clamore mediatico inimmaginabile.






Prima di rientrare ci concediamo alla foto di gruppo SVS e a quella con i ragazzi con cui abbiamo condiviso lacrime e sudore.



   





La nostra missione è giunta al termine, sicuramente non abbiamo potuto ridare la vita a quei dolcissimi Angeli, ma abbiamo cercato, nel nostro piccolo, di dare un  contribuito per alleviare il dolore di tutte quella persone che oltre la vita dei propri cari hanno perso anche la casa e la voglia di vivere.





Speriamo di aver contribuito alla rinascita di una comunità che vivrà per sempre con un dolore incancellabile.